VENERDÌ 20 MARZO
ore 10.00 – 14.00

Decimo Incontro dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Turismo
in collaborazione con
SISTUR Società Italiana Scienze del Turismo

Scarica il documento finale Sistur del X Incontro

Negli ultimi decenni il turismo è diventato uno dei settori trainanti per l’economia mondiale e per il nostro Paese anche in considerazione della migliore qualità della vita, dell’aumento del tempo libero e della facilitata mobilità geografica.
Il turismo oggi può davvero contribuire allo sviluppo dell’occupazione, ma ha l’obbligo di perseguire la migliore formazione e qualificazione delle risorse per un mercato sempre più esigente e competitivo.
In questi anni anche il sistema universitario italiano è mutato profondamente.
A seguito del decreto del MIUR del 4/8/2000 l’offerta formativa dedicata al turismo ha visto una crescita esponenziale fino ai 105 corsi di laurea nell’anno accademico 2006/2007 (76 di I livello e 29 di II livello) oltre a 40 master.
Poi, il decreto 270 del 22/10/2004 ha introdotto il nuovo Regolamento sull’autonomia didattica degli Atenei, mentre il successivo del 16/3/2007 ha ridefinito le classi di laurea, modificando numero di esami e di crediti, imponendo requisiti strutturali e fissando il minimo garantito dei docenti di ruolo per addivenire ad una riduzione del numero dei corsi di studio e per assicurare il contributo di un numero maggiore di docenti, una migliore qualità e una stabilità nel tempo dei percorsi.
L’obiettivo era di innescare una diversa dinamica nella competizione fra gli atenei e di raggiungere elevati livelli di qualità.
La riforma ha visto la sua attuazione a partire dall’anno accademico 2008/2009 per essere a regime entro il 2010/2011, affinché le Università potessero rimodulare i percorsi formativi rispetto alle nuove classi (classe L-15 Scienze del turismo per il I livello; classe LM-49 Progettazione e gestione dei servizi turistici per il II livello).

Per l’anno accademico 2009-2010 sono stati attivati nelle università italiane:

  • 22 corsi di laurea triennale appartenenti alla classe delle lauree L-15 scienze del turismo e alla ex 39
  • 16 corsi di laurea triennale in materia turistica appartenenti a diverse classi di laurea (scienze dell’economia e della gestione aziendale L-18 e 17; scienze economiche L-33)
  • 18 corsi di laurea magistrale appartenenti alla classe LM-49 e alla ex 55/S
  • 7 corsi di laurea magistrale in materia turistica appartenenti a diverse classi di laurea (scienze dell’economia LM 56; scienze economico-aziendali LM 77; scienze economiche per l’ambiente e la cultura LM 76 e 83/S)

 

L’offerta di formazione post-universitaria in turismo da parte delle università registra:

  • 15 master di I livello
  • 3 master di II livello

 

In definitiva, dal 2006 al 2009 l’offerta dedicata al turismo passa da 105 corsi di laurea a 61, con una riduzione soprattutto generata dalle lauree triennali che passano da 76 a 36.
Nell’anno 2008/2009 gli studenti iscritti ai corsi in turismo risultavano essere 29.264 (1,65% del totale), di cui 26.653 (circa il 91%) ai corsi di I livello; gli immatricolati invece sono stati circa 5.754 con un calo del 6%.

Il 70% degli studenti in turismo è rappresentato dalle donne (% superiore alla media nazionale del 57%). Dal punto di vista del percorso formativo precedente l’Università, il 52% degli immatricolati in turismo nel 2007/2008 proviene da istituti tecnici (27%) o professionali (25%), mentre la media generale è del 33%; inoltre solo il 25% ha un diploma di liceo (scientifico 14%, linguistico 7%, classico 4%) contrariamente alla media generale del 52%.

L’Italia è agli ultimi posti tra i paesi UE per numero di laureati rispetto agli occupati nel settore alberghi e ristoranti (appena lo 0,8% rispetto alla media nazionale del 10,6%)
FareTurismo attraverso l’annuale “Incontro dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Turismo” vuole favorire il confronto costante e costruttivo tra mondo accademico e associazioni di categoria del comparto alberghiero e dell’intermediazione perché vi sia collaborazione nell’individuare le specificità dei percorsi formativi e delle professionalità attese in uscita dai corsi di laurea.

Dopo il “Primo Incontro” nel 2006, le considerazioni scaturite in occasione del “Secondo Incontro” nel 2007, grazie al contributo scientifico del Centro Studi del Touring Club Italiano e alla qualificata partecipazione dei rappresentanti di venticinque atenei e dei vertici nazionali di Aica, Assotravel e Fiavet furono le seguenti:

  • lo scarso orientamento all’utilizzo di laureati è dovuto alla dimensione delle strutture, alla loro gestione familiare, alla limitata presenza di forti gruppi e catene alberghiere;
  • il sistema formativo rischia di dare troppe opzioni e poca pratica;
  • occorre attentamente comunicare le reali prospettive di lavoro senza generare false aspettative;
  • le pubbliche amministrazioni sono datate per procedure e competenze oltre che lontane dal mondo delle imprese;
  • il sistema formativo già così frammentato è poco orientato al saper fare e la corsa all’alta formazione distoglie dall’attenzione che occorre sempre prestare alla cultura di base;
  • il dialogo continua a essere carente tra mondo accademico e imprese.

 

Nel “Terzo Incontro” del 2008 FareTurismo ha rilancianto l’impegno a trovare soluzioni condivise e strumenti efficaci attraverso la realizzazione di un “Osservatorio Nazionale sui fabbisogni professionali del turismo” invitando tutti i protagonisti (Istituzioni, Enti Locali, Università, Associazioni di categoria, Camere di Commercio e Imprese) ad assicurare conoscenze e competenze utili in prospettiva per la rinnovata offerta formativa, il lavoro e le professioni. Inoltre, è stata condivisa da tutti la necessità di una Conferenza permanente dei Presidenti dei Corsi di Laurea e di ampliare le occasioni di confronto partendo dalla esperienza più che positiva del consolidato FareTurismo.
Internazionalizzazione dell’offerta formativa con la creazione di scambi culturali con le realtà accademiche europee, identificazione più certa degli argomenti dei corsi di laurea, innovazione dei percorsi con più alta formazione e competenza significativa dei formatori, gli altri punti critici evidenziati dai numerosi interventi. Su tutti, la consapevolezza di dover lavorare sulle Istituzioni, Ministero in primis, per una maggiore spendibilità delle lauree nel settore pubblico. Si è anche sottolineato quanto sia elevato il tasso di “mortalità dei corsi di master”, mentre solo il 67% delle lauree magistrali prevede un periodo obbligatorio di stage.

Nel “Quarto Incontro” del 2009, alla luce della riprogettazione di tutti i corsi di laurea tra il 2008 e il 2010, è stata evidenziata l’attività svolta dalle Università al fine di uniformare e razionalizzare, attraverso un coordinamento con le parti sociali, i comitati di indirizzo e il mondo professionale territoriale, le offerte formative dei corsi presenti sul territorio nazionale (come previsto dalla legge 270), strutturando percorsi che sfruttino al massimo le attività di orientamento e in particolare i tirocini, primo passo verso l’attività lavorativa.

Le organizzazioni di categoria hanno posto l’accento, alla luce dell’attuale situazione di crisi, sulla necessità di laureati multicompetenti (piuttosto che iperspecializzati), duttili, con una visione d’insieme della filiera turistica e spiccate capacità operative.

Spesso coloro che escono dalle Università non hanno la percezione complessiva dell’intero sistema e delle problematiche connesse; inoltre, hanno poca capacità di adattamento e aspettative troppo alte rispetto alle reali esigenze delle aziende turistiche in generale e di quelle alberghiere in particolare dove i profili ricercati non sono solo di top management, ma anche più bassi: dal responsabile booking al manager.

La difficoltà di inserimento dei laureati è dovuta anche alle dimensioni delle aziende presenti sul territorio italiano, spesso medio-piccole e a conduzione familiare, incapaci di assorbire i flussi in uscita dalle Università.
Ciò significa ampliare gli orizzonti, anche oltre il livello nazionale, e avere una visione sistemica del turismo, dove oltre alle figure tradizionali, che necessitano di competenze di base e tecniche, possono essere inserite nuove professionalità ancora non riconosciute, in grado di offrire ulteriori sbocchi ai neolaureati.

Le attività che FareTurismo ha intrapreso nel favorire il confronto tra mondo accademico e mercato del lavoro ha trovato concretizzazione nell’intuizione da parte del ministro Brambilla di costituire nell’aprile 2009 il Comitato Ministeriale per la Razionalizzazione della Formazione Turistica e la Promozione della Cultura dell’Ospitalità, composto da accademici ed esperti del settore provenienti da tutta Italia, volto ad affrontare le principali problematiche inerenti la formazione e a valutare l’ipotesi di creare un “Centro nazionale per l’alta formazione” da presentare al vaglio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Nel “Quinto Incontro” del 2010 si è sottolineato che l’offerta turistica italiana è una realtà complessa, fatta di tante microimprese, di un numero esiguo di grandi catene alberghiere e con una struttura dell’intermediazione (tour operator e agenzie di viaggi) con una vocazione all’outgoing.
Altro aspetto migliorabile è quello retributivo, in quanto molte figure professionali – a parte una limitata fascia di management – non ricevono stipendi “accattivanti”. Inoltre, la stagionalità è ancora un fenomeno molto forte. Non da ultimo resta il problema dell’assenza di un “ponte” efficiente tra mercato del lavoro e mondo della formazione.
Coinvolgere nelle docenze esperti esterni provenienti dal mondo delle professioni, impedire la fuga di cervelli verso l’estero e soprattutto creare un riferimento nazionale per i laureati in uscita sono solo alcune delle linee guida emerse nell’incontro.
L’importanza di una formazione professionalizzante per coloro che operano nel settore è stata evidenziata negli interventi che si sono succeduti.
Controverso il problema del placement all’interno degli atenei che non trova standard omogenei in tutte le facoltà.
Tanti hanno rimarcato una spiccata evoluzione del sistema universitario non solo per quanto concerne l’ampliamento delle materie di insegnamento, ma anche per la sperimentazione di nuove strade che facilitino l’accesso al lavoro ai neolaureati. In alcuni casi sono le imprese a non riuscire a evolversi con la stessa velocità, rimanendo ancorate a stereotipi superati.
Dunque l’importanza di iniziative concrete come l’inserimento di professionisti nella didattica, l’attivazione di progetti di ricerca applicata, l’organizzazione di Career Day con i manager delle aziende.

Nel “Sesto Incontro” del 2011 (svolto in occasione della prima edizione a Roma di FareTurismo Italia) sull’attuale offerta formativa e gli sbocchi professionali dei percorsi già attivati, oltre che sulla loro effettiva spendibilità sul mercato del lavoro si sono confrontati i Presidenti dei Corsi di Laurea e Master con le Organizzazioni Nazionali di Categoria. “In un mondo in cui la concorrenza sul fronte turistico è esasperata, vista anche la crescita esponenziale dei Paesi a vocazione turistica, fare turismo – ha dichiarato Roberto Corbella Presidente ASTOI Federturismo Confindustria – vuol dire avere una capacità di differenziarsi, riuscendo a sfruttare tutte le opportunità esistenti che devono, però, essere presentate con professionalità e con la capacità di esaltare il rapporto costo-benefici, oggi più che mai richiesto dal mercato. Non è più epoca per improvvisarsi operatori turistici, ma è necessaria una formazione approfondita e ad ampio spettro”. Dello stesso avviso Nicola Boccella Presidente della SISTUR Società Italiana di Scienze del Turismo e Presidente CdL in Scienze Turistiche Sapienza Università di Roma “I Corsi di Laurea in Scienze del Turismo devono rispondere in modo puntuale alla domanda di competenze proveniente dall’industria turistica. Si tratta, come è intuitivo, di una domanda di competenze in continua evoluzione anche per l’accentuata competitività che si registra a livello internazionale. In quest’ottica uno degli obiettivi dei Corsi di Laurea è affiancare all’indispensabile formazione sul lavoro una formazione di base per il lavoro. Rientra, pertanto, in questo quadro l’attività di stage, ma soprattutto l’insegnamento di discipline quali l’economia del turismo, il marketing, la sociologia e l’antropologia del turismo, la legislazione del settore con particolare attenzione agli aspetti giuslavoristici”.

 Nel “Settimo Incontro” del 2012 sono state affrontate le seguenti tematiche:

  • quale futuro per i corsi di laurea in turismo;
  • il riconoscimento del titolo;
  • il coordinamento tra i corsi di laurea;
  • quanto inciderà il nuovo modello di valutazione sulla programmazione;
  •  la nuova offerta formativa post diploma degli Istituti Tecnici Superiori genera concorrenza?;
  •  le competenze dei laureati e le aspettative da parte delle aziende.

 

Nell’“Ottavo Incontro” del 2013 sono state affrontate le seguenti tematiche:

  • il punto sull’Alta Formazione in Turismo – Offerta, Mercato, Professioni;
  •  l’offerta attuale e la ridefinizione in atto (certificazioni ANVUR), riconoscimento e accessi alle professioni;
  • domanda del mercato e novità nell’innovazione.

 

Nel “Nono Incontro” del 2014 sono state affrontate le seguenti tematiche:

  • effettiva spendibilità del titolo di Dottore in Scienze;
  • integrazione Università-mondo del lavoro in ambito didattico;
  • Riforma Fornero e regolamentazione;
  • profilo dei laureati e potenziamento Corsi post-lauream di specializzazione;
  • riqualificazione e competitività del settore;
  • auto-impresa.

 

 Nel “Decimo Incontro” del 2015 sono state affrontate le seguenti tematiche:
1)  Anagrafe MIUR corsi di laurea triennale, magistrali e master universitari: il punto della situazione
–      I numeri: tenuta dei corsi di laurea
–      Accorpamenti interclasse e interdipartimentali: tendenze in atto
–      Progetti innovativi
2)  Visibilità dei corsi di laurea triennali e magistrali di turismo
–      presso le istituzioni del territorio (Regioni, Comuni)
–      presso le aziende
–      iniziative in atto
3)  Efficacia professionalizzante e impatti sul mondo del lavoro
–      I numeri: laureati occupati
–      loro presenza in ambiti coerenti con il profilo formativo
–      iniziative in atto

Programma 20 marzo 2015

Consiglio Direttivo SISTUR Società Italiana di Scienze del Turismo
con la partecipazione dei Delegati Regionali
ore 10.00 – 12.00

X Incontro dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Turismo
in collaborazione con
SISTUR Società Italiana di Scienze del Turismo
ore 12.00 – 14.00

indirizzo di saluto
Ugo Picarelli Direttore di FareTurismo e Componente Consiglio Direttivo SISTUR

introducono
Rossana Bonadei Componente Consiglio Direttivo SISTUR con delega al Coordinamento dei Corsi di Laurea, Università di Bergamo
Marcantonio Ruisi Componente Consiglio Direttivo SISTUR, Università di Palermo

coordina
Mariaenza La Torre Componente Consiglio Direttivo SISTUR, Università di Messina

conclude
Fabrizio Antolini Vice Presidente SISTUR, Università di Teramo

partecipano i Presidenti dei Corsi di Laurea